Freedom

 

HOLD THE GROUND

Ho sempre dato molta importanza alla libertà, forse perché quelle briciole di autonomia che mi sono guadagnata .nel corso tempo ho dovuto proteggerle con ogni mezzo, cercando di non retrocedere ma di tenere la posizione.

Ho avuto una vita strana, fatta di vuoti e di recinti costruiti da altri per proteggermi dalle belve, ma che di fatto le tenevano chiuse assieme a me.

E le ho dovute addomesticare, le belve. Per sopravvivere.

Per questo forse non sopporto le costrizioni.

Temo così tanto la possibilità di stringere troppo forte un legame, di renderlo soffocante per chi mi sta vicino, che spesso dimentico di esprimere i miei sentimenti. Sbagliando, mi capita di mettere quelle stesse barriere che tanto detesto. Mi odio per questo, perché invece vorrei possedere quella capacità che permette di gridare al mondo ciò che si ha nel cuore.

Forse le sbarre sono scese troppo in profondità, per un animale vissuto in cattività è faticoso adattarsi vita senza coercizioni.

Cerco di usare quella delicatezza che può essere scambiata per menefreghismo ma che in realtà è solo una forma di rispetto per la vita altrui.

Ricordo che da bambina raccoglievo tutte le monete che trovavo in casa e racimolavo i resti della spesa (Eh si, ero una ladruncola) fino a raggiungere la somma che mi serviva per compiere uno dei miei atti di ribellione.

Dall'altra parte della strada c'era un negozio di animali, uno di quelli che qui nella mia zona non si vedono più. Dove vendevano cuccioli di cane, pappagallini, pesci rossi e tartarughe.

Per me era come il paradiso, una giungla esotica nascosta al centro della città.

C'erano tutti questi uccellini in gabbia che mi stringevano il cuore. Soffrivo terribilmente nel vederli rinchiusi.

Ogni volta che raggiungevo la somma necessaria ne compravo uno e poi lo liberavo.

Ai tempi non capivo che un canarino in città non sarebbe durato molto. Me ne sono resa conto molto più tardi, quando ormai avevo smesso da tempo di entrare in quel negozio.

Però non ho mai smesso di aprire gabbie.

Anche perché per capire se un canarino tornerà bisogna prima lasciarlo libero di andare.