Cavalleria




Per il cavaliere antico non vi era in fondo che quest’alternativa: il rischio della morte o la rinunzia al mondo. La grandezza della responsabilità, del rischio o del sacrificio, coincide con le qualità di nobiltà. Vivere nobilmente equivale a vivere in compagnia della morte, sia essa carnale o spirituale. Il cavaliere non aveva il diritto di perdere di vista le incrinature dell’esistenza. Costretto a vedere le cose dall’alto doveva sempre sfiorare il loro nulla. La vera nobiltà implica tanto una coscienza penetrante della natura delle cose quanto un generoso dono di se. Essa esclude conseguentemente e le chimere e le bassezze (Frithjof Schuon, Sguardi sui Mondi Antichi) 

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